mercoledì 9 dicembre 2020

Maiora premunt

Questa espressione latina, "urgono cose più importanti", è stata scritta da Marco Anneo Lucano, nipote di Lucio Anneo Seneca, che, però, l'ha usata con un significato ben diverso da quello che comunemente gli attribuiamo. Nel suo poema epico, intitolato La guerra civile o anche La Farsaglia, Lucano racconta la guerra civile tra Cesare e Pompeo, desiderosi entrambi di impadronirsi del supremo potere. Essa è preceduta da vari prodigi, che fanno presagire gli orrori a cui essa darà origine (Libro I, vv. 673 - 674):

   Terruerant satis haec pauidam praesagia plebem,
sed maiora premunt
(Questi presagi avevano atterrito abbastanza il popolo timoroso,
ma se ne aggiungono altri ancora maggiori).

Noi, invece, citiamo questa frase con un altro scopo, per spiegare, cioè, che trascuriamo certe cose, per dedicarci ad altre che ci appaiono di maggior valore. Si tratta dello stesso senso contenuto nell'anonima sentenza medievale:

De minimis non curat praetor
(Il pretore non si cura di cose di poca importanza)

Tra le due frasi preferisco la prima, sia perché è una citazione tratta da un autore classico, sia perché ho l'impressione che la seconda non possa essere pronunciata se non con aria supponente da qualcuno che abbia la puzza sotto il naso. E mi fermo qui, anche perché maiora premunt...


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