sabato 16 ottobre 2021

Countdown

Prendo lo spunto per questo mio post da alcune frasi scritte da mia figlia Claudia, contenute nel suo primo commento al mio articolo “Scrivere è vivere” del 12 ottobre scorso. Sono delle idee su cui ho riflettuto spesso pure in passato, fin da bambino, ma ancora di più negli ultimi anni: sia allora che ora sono state e sono per me sempre fonte di una sottile angoscia. Le frasi sono queste:


Personalmente preferisco romanzi leggermente più lunghi (ma non troppo) della media ma solo per evitare di pensare “mannaggia, è già finito” nel momento di massimo coinvolgimento, dopo essermi accorta che le pagine rimaste sono troppo poche.


Quello che lei ha scritto, riguardo alla lunghezza di un libro, fin da bambino mi angustiava quando andavo al cinema, in cui mi godevo tutto il primo tempo e la prima metà del secondo, poi sentivo l'amaro in bocca quanto più si avvicinava la fine. Può provocare la stessa sensazione spiacevole uno spettacolo teatrale, un bel gioco, una gita, un appuntamento particolarmente gradito, la consumazione di un buon cibo, una qualsiasi esperienza bella, la frequentazione di una persona o di un ambiente per un certo periodo di tempo e non più: insomma qualunque cosa di piacevole sottoposta alla tirannia del tempo “invidioso”, come lo definisce Orazio. Non credo di dire qualche cosa di particolarmente profondo, perché ritengo che una sensazione del genere non sia soltanto io a provarla. Quando poi si supera una certa età, il valore del tempo si raddoppia, si triplica e non se ne vorrebbe sprecare neppure un minuto, perché ogni attimo buttato via o sfuggitoci non tornerà più. Ecco perché in questo blog tra le quattro sentenze memorabili ho messo anche una del filosofo Seneca: nullum sine exitu iter est (= nessun viaggio è senza una sua fine), proprio per avere questo continuo spunto di riflessione. A poco a poco sto arrivando alla conclusione che il termine di qualunque cosa (per es.: di quelle che ho elencato) non sia una fine drastica e ultimativa, ma un possibile inizio. Di che? Mah! Ciascuno avrà la sua risposta da dare. 

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