giovedì 23 dicembre 2021

Il Presepio

La consuetudine più caratteristica del Natale è il Presepe o Presepio, perché serve a ricreare anche visivamente l'ambientazione, il paesaggio e i personaggi di questo misterioso e soprannaturale avvenimento. Anche un poeta molto mondano come Gabriele D'Annunzio non ha potuto fare a meno di celebrarlo con una poesia:

Il presepio

 (Gabriele D'Annunzio)

A Ceppo si faceva un presepino
con la sua brava stella inargentata,
coi Magi, coi pastori, per benino
e la campagna tutta infarinata.
La sera io recitavo un sermoncino
con una voce da messa cantata,
e per quel mio garbetto birichino
buscavo baci e pezzi di schiacciata.
Poi verso tardi tu m’accompagnavi
alla nonna con dir: “Stanotte L’Angelo
ti porterà chi sa che bei regali!”.
E mentre i sogni m’arridean soavi,
tu piano, piano mi venivi a mettere
confetti e soldarelli fra’ i guanciali.


A questa poesia fa da necessaria integrazione quella dedicata ai Re Magi dallo stesso poeta:

I Re Magi

(Gabriele D'Annunzio)

Una luce vermiglia
risplende nella pia
notte e si spande via
per miglia e miglia e miglia.
O nova meraviglia!
O fiore di Maria!
Passa la melodia
e la terra s'ingiglia.
Cantano tra il fischiare
del vento per le forre,
i biondi angeli in coro;
ed ecco Baldassarre
Gaspare e Melchiorre,
con mirra, incenso ed oro.

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