venerdì 26 febbraio 2021

Oggi è il compleanno...

... della mia amata Rosalba, mia ex alunna, mia ex fidanzata e mia attuale moglie e madre dei nostri tre figli.
Tantissimi auguri di ogni bene, piccola grande donna!

Marcello
 

venerdì 5 febbraio 2021

Spes ultima dea

La speranza [è] l'ultima dea, oppure: la speranza è l'ultima a morire, oppure ancora: "mentre che la speranza ha fior del verde" (= finché la speranza ha ancora un po' di verde, cioè riesce ancora a sopravvivere), come scrive Dante nel verso 136 del canto III del Purgatorio. Ma da dove nasce negli uomini questo attaccamento fanatico, morboso, talora disperato alla speranza, che appare l'ultimo scoglio a cui aggrapparsi nel mare tempestoso dell'esistenza?
C'è un antichissimo mito, raccontato dal poeta greco Esiodo (VIII/VII secolo a. C.) in modo succinto nella Teogonia, con maggiore abbondanza di particolari nelle Opere [e i giorni]. Si tratta del mito di Pandora, la prima donna plasmata da Efesto per ordine di Zeus, che voleva punire l'umanità (fino ad allora costituita di soli maschi), per essersi appropriata del fuoco donatole da Prometeo. La crudeltà della punizione fu duplice: da un lato, in sé e per sé, in quanto la donna - a cui tutti gli dei regalarono qualche dote positiva o negativa - era un essere splendido ma perverso, definito da Esiodo kalòn kakòn (= un bel male); dall'altro, perché Zeus le consegnò un vaso, facendole promettere di non aprirlo mai. Naturalmente la curiosità di Pandora, uno dei tanti doni ricevuti dagli dei, prese il sopravvento ed ella aprì il vaso, da cui fuoriuscirono tutti i mali del mondo. Troppo tardi cercò di richiuderlo: ormai era uscito fuori tutto, tranne l'ultima cosa, che rimase chiusa dentro. Era la speranza...
Ed è questa che il più delle volte ci spinge ad andare avanti nella vita con un minimo di entusiasmo, perché, come ci ricorda Orazio (Odi, II, 10, 17-18),

Non, si male nunc, et olim
sic erit
"Se oggi le cose vanno male, non sarà così anche domani" 

   

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