martedì 4 agosto 2020

Pecunia non olet

Il denaro non puzza!
Secondo lo storico Svetonio questa frase fu pronunciata, in questa o in una forma simile, dall'imperatore Vespasiano (69 - 79 d. C.) in risposta al figlio Tito - suo successore dal 79 all'81 d. C. - che, un po' disgustato, aveva criticato l'ultima tassa escogitata dal padre, per riempire le casse dello Stato. Si trattava della tassa sugli orinatoi pubblici, che erano tenuti a pagare i fullones, ossia i lavandai, abituati a prelevare una notevole quantità di urina, da cui si ricavava l'ammoniaca, usata per smacchiare e tingere le vesti. A Tito sembrava una tassa indecorosa, dato che concerneva un rifiuto organico, ma il padre lo invitò ad annusare alcune monete, ricavate dall'esazione di questa tassa, esprimendo il commento che è passato alla storia: il denaro non ha odore. 

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