giovedì 26 agosto 2021

I falsi amici

Non vi preoccupate. Non ho intenzione di lamentarmi della volubilità e della poca affidabilità dei cosiddetti amici, su cui si sono già sbizzarriti tanti moralisti e la stessa saggezza popolare. Per esempio:

chi trova un amico, trova un tesoro
oppure
dagli amici mi guardi Dio, che dai nemici mi guardo io.

No, anche se io pure penso che molti sedicenti amici siano mossi esclusivamente dall'interesse (economico o di qualunque altro tipo) e che, appena abbiano ottenuto ciò di cui avevano bisogno, sono pronti a dileguarsi come neve al sole, questo mio post è dedicato a tutt'altro argomento. Voglio parlare di alcuni vocaboli latini, che si presentano in una forma identica o molto simile ad alcune parole italiane, ma hanno un significato completamente diverso. Per questo sono chiamati  falsi amici, in quanto ingannano gli sprovveduti (= gli studentelli alle prime armi), così come i falsi amici in carne ed ossa ingannano gli ingenui, promettendo affetto e sincerità, che non mantengono. Ve ne propongo alcuni esempi interessanti.
In latino la parola casa, non significa "casa", ma capanna, casupola, perché la nostra casa è la domus.
Otium non equivale al nostro "ozio", ma al tempo libero dall'impegno lavorativo e, che, quindi, si può dedicare allo studio o al divertimento.
Alienus non è "l'extraterrestre", appena sbarcato da un'astronave marziana, ma significa altrui o anche estraneo.
Imbecillus (o imbecillis) non ha niente a che vedere con il nostro insulto: "Imbecille!", perché vuol dire debole o anche ammalato, dato che deriva dall'unione di in + baculus (= bastone), cioè indica chi non ce la fa a camminare ed è costretto ad appoggiarsi a un bastone.
Captivus non è il "cattivo" ma il prigioniero.
Avarus non corrisponde al nostro "avaro", ma all'avido.
Il vocabolo desiderium significa rimpianto o nostalgia di una persona o di una cosa, che si è perduta, non il semplice "desiderio" di ciò che non si ha.
Potrei seguitare ancora, perché la serie è molto lunga: però i pochi esempi che ho addotto sono sufficienti a dimostrare la complessità, a volte ingannevole, della lingua latina.    

giovedì 19 agosto 2021

Ri-velare


Perché il vento solleva solo i capelli della ragazzetta e non quelli della donna?
La mano scheletrica, che cerca l'altra mano, è quella della giovinetta? Oppure?
Perché la cerca?
Che cosa fissano entrambe?
Di fronte a loro c'è qualcosa che le meraviglia o che le atterrisce?
Che rapporto c'è tra le due?
Sarebbe interessante fornire delle risposte motivate a queste domande. 
Chi ci vuole provare?
 

lunedì 16 agosto 2021

Il più...


 

Tra pochi giorni ricomincerà il Campionato di calcio e quindi tornerò a seguire con viva partecipazione la mia squadra del cuore, di cui ho cominciato ad interessarmi dall'età di undici anni: una quisquilia come 63 anni fa, quando l'unico latino che masticavo (a malapena) era quello della Messa. A giorni mi sarei cimentato nello studio sistematico e ricco di soddisfazioni di quella lingua latina, tanto antica e ancora così tanto nuova, un tempo parlata nel Latium, la regione che il 9 gennaio del 1900 ha prestato il suo nome alla mia squadra preferita.
Per renderle omaggio degnamente, farò riferimento all'attuale giocatore più serio, più simpatico, più forte, che tutte le squadre europee ci invidiano e vorrebbero strapparcelo (ma per fortuna il nostro campione costa caro e ce lo teniamo stretto): 
Sergej Milinkovic-Savic 


    

mercoledì 11 agosto 2021

In cerca del fresco...


 

In questi giorni di caldo torrido fa piacere contemplare l'acqua fresca di una cascatella, che mi fa pensare - per deformazione professionale - alla limpida e gorgogliante fonte di Bandusia, cantata dal divino Orazio nell'Ode tredicesima del III libro. Secondo una tradizione - accettata da alcuni, rifiutata da altri - ci sarebbero state due fonti di Bandusia, di cui solo la prima  autentica: una nei pressi di Venosa, città natale del poeta, attualmente in provincia di Potenza; l'altra nelle vicinanze della villa in Sabina donatagli da Mecenate nel 33 a. C. I primi pensano che il poeta per una forma di nostalgia, di cui però non c'è alcuna traccia né in questa Ode, né nella VI Satira del II libro, che contiene un rapido accenno alla sorgente vicina alla sua villetta, avrebbe imposto lo stesso nome anche alla seconda fonte. Che ci fosse una sola fons Bandusiae o ce ne fossero due, credo che sia di secondaria importanza di fronte allo spettacolo della graziosa sorgente, di cui Orazio ci offre uno splendido ritratto:

O fonte di Bandusia, più chiara del cristallo,
degna di dolce vino e di fiori, domani
ti donerò un capretto,
sulla cui fronte spuntano le prime
corna, segno di amori e di scontri futuri.
Ma no! Che le tue acque gelide macchierà
con il suo rosso sangue
il rampollo dello scherzoso gregge.
L'ora spietata della Canicola rovente
non riesce a toccarti, tu l'amabile fresco
concedi ai tori stanchi
di avere arato, e al bestiame vagante.
Anche tu sarai una delle nobili fonti,
perché io canto il leccio, che sta sulla rocciosa
caverna, da cui sgorga 
zampillante e canora l'acqua tua.




lunedì 9 agosto 2021

domenica 8 agosto 2021

Volere e non volere le stesse cose...

..., quella in fin dei conti è una solida amicizia. Queste parole, scritte dallo storico latino Sallustio, sono messe in bocca al corrotto avventuriero e cospiratore Lucio Sergio Catilina nel capitolo 20 della monografia dedicata alla congiura da lui organizzata e poi sventata da Cicerone, console della Repubblica romana in quell'anno 63 a. C.
Non tutti condividono questa definizione dell'amicizia, forse perché la fraintendono, interpretandola come se essa alludesse a un'identità di capricci volgari e di voglie spregevoli. In realtà Catilina, che ha una sua dignità, pur se ambigua e distorta, si riferisce a qualche cosa di più elevato: una comunanza di princìpi e di valori (senza voler sindacare la loro qualità), la condivisione degli stessi ideali. Una solida amicizia spesso nasce proprio da questo, ma a volte una simile condizione non è il punto di partenza, bensì quello di arrivo: c'è chi desidera condividere valori e ideali con qualcuno, che vorrebbe diventasse suo amico.
Restando nel tema della Letteratura latina e nello stesso I secolo a. C., mi viene in mente il poeta Tito Lucrezio Caro, che compose il suo impegnativo poema filosofico De rerum natura, dedicandolo a Caio Memmio, un noto personaggio politico, che voleva convertire alla filosofia epicurea allo scopo di stringere con lui un vincolo di amicizia:

... ma i tuoi meriti e lo sperato piacere di una dolce amicizia mi persuadono e mi spingono ad affrontare qualunque fatica e a vegliare le notti serene, cercando infine con quali parole e con quale ritmo poetico io possa illuminare la tua mente... (I, 140 - 144).

Eppure, pochi versi prima (I, 102 - 103) era stato colto da un dubbio angoscioso, cioè che quel tanto bramato legame di amicizia, prima o poi potesse sciogliersi e che i due si separassero per sempre:

Proprio tu un giorno o l'altro cercherai di allontanarti da me, vinto dalle terrificanti parole dei sacerdoti.

Per capire questa allusione, bisogna tenere presente che il poema di Lucrezio esponeva la filosofia epicurea, che andava contro la religiosità tradizionale. Il grande poeta e pensatore negli ultimi due versi si rivela un uomo al nostro livello, ci appare come un'anima in pena, che soffre al pensiero di poter essere abbandonato da una persona a lui cara. 

        

domenica 1 agosto 2021

Finalmente una buona notizia...

Il Ministero dell'Istruzione inglese ha stanziato 4 milioni di sterline, per estendere l'insegnamento della lingua latina in quaranta scuole statali. Lo scopo di questa iniziativa, denominata Latin Excellence Programme, è quello di riequilibrare il rapporto tra l'insegnamento del Latino nelle scuole private (9%) e quello nelle scuole statali (2,7%). Se ne avvantaggeranno i ragazzi e le ragazze dagli undici ai sedici anni: un po' come accadeva anche in Italia tanti anni fa, quando il latino era materia di studio obbligatoria nei tre anni della Scuola Media, cosa di cui mi sono giovato e dilettato pure io. Da questa iniziativa i giovani studenti ricaveranno tanti benefici culturali e intellettuali, tra cui - a detta del ministro Gavin Williamson - un migliore apprendimento delle lingue straniere, dell'inglese e della matematica.
In un momento storico come questo, in cui il Latino è irriso e demonizzato, da parte della nostra classe politica ignorante e della pseudoscienza, per non parlare della scandalosa e definitiva messa al bando della tradizionale Messa in latino (il glorioso Missale Romanum) da parte di papa Francesco I, chissà se la nostra atavica esterofilia non possa prendere spunto anche dalla "perfida Albione", per ritornare una buona volta a coltivare e valorizzare il Latino come Cristo comanda?

Post in evidenza

Festìna lente

Questo motto latino, tuttora molto usato, significa: affréttati lentamente, e pare che fosse pronunciato spesso dall'imperatore Augusto,...